TOMMASO TORCHIA

Tommaso Torchia (Tumasi ‘ndino) nasce a Miglierina, piccolo paesino in provincia di Catanzaro, il 12 aprile 1918 da Felicia Cappellano (8 marzo 1884 – 8 aprile 1970) e Giacomo Torchia (11 giugno 1883 – 30 gennaio 1942). 


La sua è una famiglia umile e mite proprio come il suo temperamento.

La fanciullezza la trascorre in campagna, a Zimpida, dove è nato insieme ai suoi fratelli. 

Tommaso è il sesto di una famiglia numerosa, ben dieci figli: 

Maria (6 febbraio 1905 – 27 agosto 1999);

Antonio (20 agosto 1908 – 27 aprile 1985);

Francesco (7 ottobre 1910 – 26 marzo 1991);


Giacinto (10 agosto 1913 – 7 gennaio 1994);

Teresa (11 dicembre 1915 – 13 ottobre 2005);

Rosa (11 agosto 1920 – morta a Ciampino);

Agostino (23 maggio 1923 – 10 giugno 1944), è il fratello morto in guerra;

Giacomo (17 settembre 1925 – ), ha vissuto in Canada;

Angiolina (14 gennaio 1929), risiede ad Amato.

Mentre assolve al servizio militare, l’Italia entra nel secondo conflitto mondiale, partecipa così al tragico evento.

E’ fatto prigioniero e per diverso tempo sarà in Africa (Somalia, Libia??).

Di ritorno dal fronte, poco dopo, il 26 ottobre 1946 sposa Maria Falvo (25 novembre 1923 – 13 aprile 2009), di Antonio e Lucia Torchia.

Dalla loro unione nascono quattro figli: Felicia, Giacomo, Lucia e Antonio.

I primi anni di matrimonio li trascorrono in campagna a Milina dove coltivano la terra e vivono dell’allevamento di animali (soprattutto mucche). 
Negli anni Settanta si trasferisce con la moglie Maria a Torino e qui lavorerà in un vivaio.

Dopo il breve soggiorno torinese, ritorna a Miglierina e nel paese natale trascorrerà gli anni della sua vita matura. 


Inizia a coltivare e a far crescere la vigna nella campagna di Pipizzati, piccolo appezzamento di terreno a poca distanza dal centro abitato di Miglierina. 
Ogni momento libero e quando le condizioni climatiche lo permettono, è dedicato alla coltivazione della terra, alla cura della vite, che dona buon vino riposto nella sua cantina, alle attenzioni alle colture.
Il resto del tempo lo trascorre tra una giocata a carte, una passeggiata tra le vinelle e le contrade miglierinesi e a curiosare tra i programmi televisivi.

E’ un nonno affabile che con istintivo candore, attraverso uno sguardo ammiccante e con una semplicità disarmante, riesce a catturare le simpatie e l’amorevole attenzione di tutti.
Nonno Tommaso dal 12 dicembre 2003 ci osserva, ci sostiene e ci dona un sorriso dal cielo. 

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